Quando l’Anima Sceglie: Genitori, Karma e Guarigione
Si dice che tutto abbia inizio molto prima della nascita. Non con un primo respiro, ma con una scelta dell’anima.
Secondo molte tradizioni spirituali, l’incarnazione non è casuale: si arriva qui per compiere un percorso, per realizzare il proprio dharma e per sciogliere nodi irrisolti, il proprio karma.
In quest’ottica, nulla è lasciato al caso, nemmeno la scelta dei genitori. Un’idea che può essere rassicurante o durissima da accettare, a seconda della storia che ognuno porta nel cuore, che ha vissuto e che magari vive ancora.
Eppure, secondo questa visione, ogni accadimento è “giusto” da un punto di vista spirituale, anche quando sembra ingiusto, doloroso, addirittura crudele.
Perché tutto, proprio tutto, è progettato per spingere verso il cambiamento, verso un ritorno all’amore e verso l’evoluzione dell’anima.
L’Amore come unica strada
La vita, talvolta, sembra mettere alla prova proprio lì dove fa più male.
Esiste però un invito sottile, una voce antica che ricorda che solo l’amore può tutto.
Piccoli e grandi gesti quotidiani possono avvolgere l’esistenza, vanificando anche le ombre più dense, amando senza risparmiarsi, fare dell’amore la ragione centrale della vita: è così che tutto può tornare a brillare.
Non significa subire, né rinunciare alla propria dignità, ma lasciare che accada ciò che è già scritto, con fiducia che tutto conduca, prima o poi, al cuore, al punto in cui anima e vita finalmente si specchiano.
Quando fa male, forse stiamo guarendo
Nelle tradizioni karmiche, i pianeti e le loro vibrazioni non sono giudici, ma indicatori. Mostrano un allineamento, un percorso, idealmente la scia da seguire.
Quando si perde l’equilibrio, la vita tende a riportarlo.
Rimettere a posto qualcosa che si trova in disequilibrio però, può fare malissimo e spesso quella sofferenza è il prezzo del ritrovarsi dopo essersi persi.
Tante anime attraversano conflitti profondi con i propri genitori che a volte ci fanno da modelli, altre da “contro-modelli”: ciò che si sceglie di non diventare.
Entrambi, però, sono strumenti evolutivi.
Da un punto di vista karmico, solo l’amore incondizionato può chiudere il cerchio. Un figlio nasce sempre da un seme d’amore, anche quando il percorso insieme è complesso o doloroso.
L’anima di un genitore che percepiamo come “non perfetto” potrebbe aver scelto di incarnarsi proprio in quel ruolo per offrirci un contro-modello: qualcuno da cui prendere le distanze per diventare, un domani, una versione migliore di noi stessi come genitori.
È un modello da non seguire, ma che comunque insegna.
Nella visione karmica si dice che dovremmo persino ringraziare queste anime per il compito difficile che hanno scelto: accettare di essere fraintese, giudicate o addirittura odiate dai propri figli.
Se osservata infatti da una prospettiva più ampia e distaccata, non è certo una scelta semplice per un’anima.
Il conflitto con i genitori: un luogo sacro e difficile

Capita di ritrovarsi in un conflitto interiore complesso: una parte vorrebbe reagire con rabbia, un’altra sente tenerezza o addirittura pena.
Ci sono famiglie in cui alcuni fratelli si allontanano, dove le festività diventano occasioni di tensione, dove ci si chiede se valga la pena presentarsi o se, paradossalmente, il silenzio sarebbe più giusto.
E poi arriva la domanda più spiazzante:“E se non ci fossero più?”
È una domanda che ferisce e cura allo stesso tempo, perché apre uno spazio di consapevolezza: forse, un giorno, mancherà proprio quel calore imperfetto che oggi ci fa arrabbiare.
A volte è una figlia o un nipote a ricordare che la famiglia, per quanto fragile, può ancora avere un valore. E può anche salvare.
Per alcuni, la fede nel karma diventa un’àncora di salvezza o quel barlume di speranza che ci aiuta a vedere ordine nel caos, un senso negli intrecci dolorosi. Sentirsi la “pecora nera” oppure esclusi o fraintesi può trasformarsi in un superpotere: la diversità come forza, come motore della propria evoluzione.
Il racconto di Babbo Natale: una verità che insegna a dare
C’è un racconto semplice che trovato sul web che voglio condividere con voi:
Figlio: Papà, ormai sono grande abbastanza. Esiste davvero Babbo Natale?
Papà: Va bene, credo che tu sia diventato grande. Ma prima che ti dica tutto, devo farti una domanda. Ti devo dire che conoscere la verità è un dono pericoloso. Una volta che sei a conoscenza di qualcosa, non puoi più tornare indietro. Una volta che saprai la verità su Babbo Natale, non lo capirai e non lo penserai più come prima. Quindi la mia domanda è: sei sicuro di volerlo sapere?…..
Pausa
Figlio: Si lo voglio sapere
Papà: Ok te lo dico: Si Babbo Natale esiste
Figlio: Veramente???
Papà: Si veramente, ma non è un anziano signore con la barba lunga, bianca, ed un vestito rosso. Questo è quello che si racconta ai bambini. Sai i bambini sono troppo piccoli per conoscere la vera essenza di Babbo Natale, così glielo spieghiamo nel solo modo in cui possono capirlo. La verità su Babbo Natale è che non è per niente una persona, è un’idea. Pensa a tutti i regali che Babbo Natale ti ha portato in questi anni, molti li ho comprati io, ti ho guardato mentre li aprivi…. E mi è importato che tu non mi ringraziassi? Di sicuro no! Ero felicissimo. Infatti Babbo Natale è l’idea di DARE PER IL GUSTO DI DARE, senza aspettarsi riconoscimenti o ringraziamenti. Quando la settimana scorsa vidi una signora stare male in metropolitana, ho chiamato l’ambulanza, e penso che lei non saprà mai che sono stato io. Ecco, io per lei sono stato Babbo Natale in quel momento.
Figlio: Oh…
Papà: Ecco, ora che lo sai, fai parte della verità. Ora anche tu devi essere Babbo Natale. Vuol dire che non dovrai mai dire ai bambini la verità, ma devi aiutarci a scegliere i regali per loro, ma soprattutto devi cercare le occasioni per aiutare le persone. Tutto chiaro?
Personalmente, mi ha trasmesso l’idea del dare senza aspettare nulla in cambio.
Ogni volta che si fa un gesto gentile senza pretendere riconoscimento, ognuno diventa Babbo Natale per qualcuno.
È un insegnamento potente: ricorda che tutti siamo responsabili della magia che portiamo nel mondo e che siamo chiamati a essere gentili, a scegliere l’amore, a diventare luce quando qualcuno è nel buio.
Ti auguro che d’ora in poi ogni Natale ti ricordi la meraviglia che sei e ti aiuti a trovare il tuo modo per guarire e ritrovare la magia, la luce e l’amore nel tuo cuore.
Siamo qui per essere felici, ogni giorno di più!
Non dimentichiamolo MAI!
Buon Natale
Con affetto,
Sara



